I migliori registi di oggi sono stati chiamati ad indicare la loro pellicola preferita del XXI secolo. È così che il The Guardian ha stilato la classifica dei 100 capolavori cinematografici degli ultimi tempi. L’elenco, variegato nei generi, ha al suo interno sei film italiani. Paolo Sorrentino, Luca Guadagnino, Matteo Garrone, Nanni Moretti, Alice Rohrwacher e Francesco Rosi sono gli ambasciatori del genio cinematografico italico nel mondo.
“La Grande Bellezza” di Sorrentino racconta una faccia nascosta di Roma. Ciò che emerge è un dipinto di una capitale lussuosa, in declino, corrotta, a tratti cupa ed estremamente barocca. Il film traspone su pellicola un’immagine della città eterna dilaniata tra sacro e profano. Già nel 2014, Sorrentino si era aggiudicato con questo film un Oscar, e oggi il suo successo viene riconfermato dalla testata inglese.
In “Chiamami con il tuo nome”, i panorami della bassa padana fanno da sfondo ad una struggente storia di amicizia e di amore. Luca Guadagnino, regista nato a Palermo, da padre siciliano e madre algerina, ha vissuto i primi anni della sua vita in Etiopia; un perfetto italico che mette al servizio del cinema la sua ibridazione culturale.
Anche Matteo Garrone si guadagna un posto nella classifica del The Guardian grazie al suo “Gomorra”. II film non solo mostra le storie crudeli che attraversano la Campania, ma può essere considerato un vero e proprio ritratto dei luoghi tormentati di Napoli: la terra dei fuochi, Scampia, Terzigno e Castel Volturno sono tasselli importanti nel mosaico cupo che Garrone compone.
Ne “La stanza del figlio” , Nanni Moretti ci mostra il faticoso processo di metabolizzazione del dolore. Questa pellicola del 2001 può essere considerata un documento sulla perdita. Il dolore viene raccontato con estrema raffinatezza senza eccedere in pathos, portando all’attenzione dello spettatore i numerosi silenzi, tic e nevrosi che i personaggi sperimentano nel loro crollo emotivo prima della rinascita.
Tancredi e Lazzaro sono i protagonisti della storia che Alice Rohrwacher porta sui grandi schermi. È il racconto di un’amicizia che dovrà imbattersi in un destino contorto e spesso minato da segreti e bugie. La Rohrwacher, regista italotedesca, nel 2018 vince il premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Cannes proprio grazie a “Lazzaro felice”.
Storie di migrazioni e storie di migranti viste con lo sguardo ingenuo di un bambino. Lo scenario è Lampedusa e il protagonista è Samuele, ragazzino che troppe volte si è trovato ad ascoltare racconti di uomini e donne che hanno provato ad attraversare il mare in cerca di un futuro migliore. Questa è la narrazione di “Fuocoammare”, film di Gianfranco Rosi che si guadagna il cinquantatreesimo posto nella classifica dei migliori cento film del secolo.
Se ancora non avete avuto modo di guardare queste meravigliose pellicole italiche , scegliete quella che più vi incuriosisce e godetevi lo spettacolo!