Con Antonio Sgarbossa prende il via, in questo inizio di 2020, la collaborazione di Italica Net con Mecenate: un progetto che nasce con l’intento di promuovere sul mercato estero, in primis angloamericano, una serie di artisti italiani di nascita o di formazione, uniti dalla consapevolezza che l’arte italica è un unicum in tutto il mondo. Ogni mese vi racconteremo le loro gesta.
E’ stato addirittura il Parlamento Europeo, nel 2010, a rendere omaggio ad Antonio Sgarbossa, dedicandogli una mostra a Bruxelles nel pieno della maturità artistica. Padovano di Fontaniva, classe 1945, Sgarbossa ha mosso i primi passi artistici in ambito svizzero, a Neuchatel: è lì che affinò la sua tendenza al ritratto di nudo, che rappresenta tuttora una delle caratteristiche più riconoscibili e più alte della sua esperienza pittorica (celebrata negli anni in decine di gallerie in Italia e all’estero: nel 2004 la KunstWien di Vienna, ad esempio, gli dedicò una fortunata personale). Ma Antonio è artista legatissimo alla sua terra: “ancora oggi mi trovo a dipingere con contrasti di luci ed ombre me stesso pescatore lungo il fiume Brenta, provando le stesse emozioni di quei giorni lontani nel tempo, di cui mi sembra di non poter fare a meno”. E la scelta di far parte di Mecenate (è stato il primo artista ad aderire) risponde proprio a questa caratteristica: la voglia di promuovere anche all’estero, in particolare nel mondo anglofono a cui il progetto è dedicato, la sua arte profondamente intrisa di gusto e radici italiche. Che siano opere astratte, “profili di volti e di città, corpi in movimento, figure e animali scalpitanti” (come scrive il critico Filomena Volpe) o i già citati nudi femminili, la sua mano è inconfondibile. Anche quando si dedica a un’arte molto vicina a quella dei writers metropolitani, che parte da scritte sui muri, svelando un animo decisamente giovanile, a dispetto della carta d’identità.
Articolo a cura di Vincenzo Gordini per Mecenate