Moon Gallery: l’arte nello spazio

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La prima galleria d’arte spaziale non si trova sulla Luna ma sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove rimarrà in esposizione per dieci mesi. I visitatori si troveranno ad osservare una installazione artistica internazionale che comprende 64 opere di artisti provenienti da Asia, Europa, America e Africa.

Moon Gallery nasce con un obiettivo scientifico, è infatti installata all’interno di Nanoracks Nanolab, un laboratorio miniaturizzato dove le opere fungeranno da bersagli mobili per le osservazioni e i test delle prestazioni della fotocamera.

Le opere sono tutte a forma cubica e della dimensione di un centimetro per lato ciascuna: uno stratagemma necessario per contenere i costi, dato che ogni chilo trasportato nello spazio costa circa 90mila dollari. Queste piccole opere faranno parte di un esperimento di circa dieci mesi sulla ISS, che verificherà l’integrità della struttura di sostegno nel tempo – verranno infatti installate sui Nanoracks Nanolab, delle specie di scaffali futuristici dell’omonima compagnia Nanoracks – e permetterà ad artisti e scienziati partecipanti di capire come si comportano i loro “cubi” in microgravità.

La mostra è stata lanciata il 19 gennaio a bordo di un razzo Antares dalla base di Wallops Range in Virginia, insieme a rifornimenti e materiali per decine di esperimenti scientifici attualmente in corso.

Il progetto è nato dall’ispirazione di un gruppo di artisti durante una visita nel 2018 presso la sede Estec dell’Agenzia spaziale europea in Olanda. Numerose le opere di artiste e artisti italiani. Tra queste troviamo “Moon reflections” di Alberta Vita, “Peace Moon Poppies” di Alessandro Ravagnan, “The cell” di Annamaria Zanella, “Study on grief” e “Earth Moon Smell” di Francesca Andreozzi, “The two marbles” di Gabriele Lorusso, “Water on the Moon” di Lorenzo Viscidi Bluer e “The gold cube” di Renzo Pasquale.

La Moon Gallery è un’installazione artistica internazionale che propone opere dai cinque continenti. Questa prima missione del 2022, destinata alla Stazione Spaziale Internazionale, non è che parte di un progetto più ampio, nato dalla collaborazione di diverse università europee e americane e dell’Esa, che vedrà le opere diventare la prima collezione permanente della Luna nel 2025.