Dopo la vittoria del festival di Sanremo, l’Eurovision Song Contest, gli ottimi piazzamenti nelle classifiche Usa e Uk, l’apertura del concerto dei Rolling Stones a Las Vegas, i Måneskin, band romana nata dal talent X Factor, vince l’ambito premio di miglior rock band agli Mtv Emas, prima volta in assoluto per un gruppo italiano.
Ormai da poco meno di un anno il successo internazionale dei Måneskin è incontenibile: milioni di copie vendute in tutto il mondo, centinaia di concerti sold-out e svariati riconoscimenti musicali attestano questo nuovo fenomeno musicale italiano. A Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan non è bastata la vittoria al Festival di Sanremo 2021, quella dell’Eurovision Song Contest – riportando in Italia un trofeo che mancava dal 1990 – e la recente apertura dei concerti dei Rolling Stones, ma hanno anche battuto band del calibro dei Coldplay, Foo Fighters, Imagine Dragons, Kings of Leon e The Killers, portando a casa l’ambito premio di Best Rock Band Emas.
Traguardi di questo tipo, fino a qualche anno fa, erano totalmente impensabili per una rock band italiana. Esportare musica «Made in Italy» anni fa, significava dover proporre il bel canto: Caruso, Pavarotti, Bocelli o il Volo. Con l’arrivo di social media che si nutrono in modo massiccio di musica, rielaborandola e dando vita a contenuti virali, e con l’evoluzione del mercato discografico sempre meno limitato nella diffusione dei suoi prodotti ai confini nazionali, la proposta rock della band romana ha trovato largo apprezzamento in tutto il mondo. I Måneskin, dopo la premiazione, hanno preso la parola esponendosi anche sulla questione dei diritti civili: “Quest’anno, in particolare, bisogna andar fieri del nostro Paese per i risultati raggiunti non solo da noi, ma da tanti sportivi e da personalità della cultura. Peccato per i diritti civili, dove continuiamo a rimanere indietro e invece per noi quella sarebbe stata la vittoria più importante”.
La loro musica, le performance e il loro stile, profondamente rock e coinvolgenti, propone un’immagine di un’Italia contemporanea, che se sui diritti civili non è ancora al passo con i tempi, nell’arte si propone come modello unico e all’avanguardia.