Il portale della canzone italiana

Un secolo di musica italiana, oltre 22 mila brani, in streaming gratuito su www.canzoneitaliana.it.

Il portale, nato dalla collaborazione tra l’Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi e il noto servizio musicale svedese Spotify, mette a disposizione oltre alle tracce sonore anche le schede redatte da storici musicali che hanno selezionato e contestualizzato decine di playlist tematiche e le biografie di alcuni importanti autori e cantautori.

L’enciclopedia sonora testimonia la ricchezza del patrimonio musicale italiano ed è disponibile in 6 lingue (inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo, cinese, giapponese) oltre all’italiano.

E' possibile ascoltare gratuitamente tutti i brani musicali presenti, ma per ragioni legate al diritto d'autore non è possibile scaricarli, condividerli o incorporarli in altri siti.

La maggior parte dei brani proviene dalle raccolte dell’Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi, ma non mancano i contributi di altri archivi sonori pubblici e privati. Il portale suddivide cronologicamente il patrimonio in 3 grandi macro aree.

Arie, romanze, canzone leggera 1900/1950

Nella prima metà del XX° secolo il repertorio nazionale è composto in larga parte di canzoni in lingua, canzoni napoletane, brani dialettali, motivi folkloristici, strumentali e musiche da ballo. Un ruolo secondario ma importante, rivestono anche l’innodia (civile, patriottica, religiosa) e il canzoniere sociale (canti di protesta e propaganda, canti degli alpini e di guerra). Scorrendo titoli e playlist di questa sezione è possibile ripercorrere momenti della storia nazionale, rievocare atmosfere, familiarizzare con artisti, autori e tematiche d’altri tempi, ma ancora attuali.

Musica leggera dal 1950 a oggi

Nella seconda metà del XX° secolo la canzone italiana evolve dal puro intrattenimento a qualcosa di più profondo. Spronata dalle novità straniere – la chanson, il rock ’n’ roll, il jazz – e dai supporti a 45 e 33 giri, una nuova generazione di autori e interpreti prende le distanze dalla tradizione melodica e avvia un processo di rinnovamento. Gli anni Sessanta dei cantautori, del beat e del pop progressivo, gli anni Settanta all’insegna della musica rock e della canzone d’autore, poi gli anni Ottanta con l’avvento del Compact Disc e della musica dance. L’ultimo ventennio vede il radicarsi di stili globali come il rap e il reggae, che il panorama indipendente assimila in modi originali (es. recuperando il dialetto).

Per motivi di copyright, i brani di questa categoria possono essere ascoltati al momento solo tramite Spotify (se non hai un account spotify puoi ottenerne uno gratuito su www.spotify.com).

Portale della canzone italiana

Musica popolare

Questa sezione è dedicata alla produzione di canzoni e altro materiale espressivo di non professionisti: gente comune la cui voce e/o strumenti sono stati registrati sul campo a partire dagli anni Sessanta. Numerosi documenti sono tratti dall’Archivio Etnico Linguistico-Musicale dell'Istituto Centrale per i beni sonori ed audiovisivi che costituisce una delle collezioni più interessanti e inedite per ricostruire la realtà culturale e linguistica delle Regioni d’Italia.

Questa collezione comprende musica etnica e folkloristica, narrativa di tradizione orale e favolistica, spettacoli e rappresentazioni popolari, musica liturgica e rituale, dialetti delle isole alloglotte: l’albanese trapiantato nell’Italia meridionale, in Sicilia il greco, il serbo-croato in Molise, il catalano ad Alghero, in Sardegna.

Grazie a questo lavoro di recupero storico della produzione fonodiscografica il portale rappresenta una delle testimonianze più riconoscibili della cultura musicale italica.

Hanno collaborato all’iniziativa il Ministero dell’Istruzione e della ricerca, il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la SIAE, FIMI, autori, interpreti, musicisti, esperti, privati collezionisti.

Istituto centrale per i beni sonori ed audiovisivi

Nel 2007 l'ICBSA è subentrato alla Discoteca di Stato con il compito di documentare, valorizzare e conservare il patrimonio sonoro e audiovisivo nazionale. Oltre 450.000 supporti: dai cilindri di cera inventati da Edison, ai dischi, nastri, video, fino agli attuali supporti digitali e una ricchissima collezione di strumenti per la riproduzione del suono: fonografi, grammofoni e altri apparecchi dalla fine dell'ottocento agli anni cinquanta.