Il video fa respirare e muovere alcune delle opere più rappresentative della pinacoteca di Madrid: il Ragazzo seduto di Manzano y Mejorada, il Giardino delle delizie di Bosch, Las meninas di Velazquez , la Maja desnuda e la fucilazione di Goya, Saturnina Cataleta, di Francisco de Madrazo …
Stefano Tagliafierro si era già fatto notare nel 2014 con Beauty un corto di 9 minuti in cui rappresentava le emozioni umane, la vita e la morte attraverso l’animazione di opere d’arte.
Per dar vita ai personaggi dipinti Karmachina - questo è il nome dell’azienda fondata da Tagliaferro - utilizza tecniche di animazione 2D e foto ritocco. Il dipinto rimane fedele all'originale anche se per creare l’effetto movimento sono necessari alcuni interventi (quando la testa, o la mano del soggetto dipinto si muovono, lo spazio vuoto della tela creato dallo spostamento va opportunamente “riempito”).
Dopo aver scaricato le opere ad altissima risoluzione, vengono identificati gli elementi che si vogliono animare (il volo degli uccelli, lo scorrere dell’acqua, le palpebre, la testa o le mani del protagonista, le sue vesti). In media per ogni dipinto si prendono in considerazione circa 50 dettagli.
L’autore ha dichiarato a El Pais che ha prodotto l'iniziativa: “Non voglio dimostrare di saper realizzare un’animazione, né di eccedere passando al kitch. La chiave è raccontare una storia, far emergere emozioni occulte, mantenendo un equilibrio tra la opera originale e il mio intervento”.
A chi lo critica di dissacrare l’arte risponde: “Molte volte l’arte ha preso il passato come punto di partenza per fare qualcosa di contemporaneo”.