Leo Catozzo si laurea in giurisprudenza, si diploma in violoncello a Venezia, ottiene il diploma in scenografia e regia a Roma e diventa il montatore di fiducia di Federico Fellini.
Inizia a collaborare con Mario Mattoli come sceneggiatore, aiuto regista e poi come montatore. Tra la metà degli anni Cinquanta e la metà degli anni Sessanta ha lavorato con Mario Soldati, Alberto Lattuada e Federico Fellini che lo ha voluto al suo fianco in molti progetti: La Strada (1954), La dolce vita (1960), 8 e 1/2 (1963). Nel 1956, Leo Catozzo ottiene l'American Cinema Editors Award per il montaggio del kolossal Guerra e pace (1955).
Dall’allergia all’acetone all’invenzione
Negli anni Quaranta e Cinquanta per realizzare le giunte in fase di montaggio veniva utilizzato l'acetone. Essendo allergico al solvente, Leo Catozzo si inventa un modo per eseguire le giunte utilizzando dello scotch perforato con un punzone a leva. Con la nuova pressa:
- risolve il problema della perdita di un fotogramma per ogni giunta
- elimina la fase di raschiatura dell’emulsione e l’acetone riducendo i tempi di montaggio.
Il prototipo della rivoluzionaria macchinetta nasce nel periodo in cui stava montando Le notti di Cabiria per Fellini (1957). Spinto dalle richieste dei colleghi montatori, Leo Cattozzo brevetta l’idea e apre una piccola officina per la produzione in serie.
In pochi anni la CIR (Catozzo Incollatrici Rapide) diventa un vero e proprio stabilimento industriale e conquista il mercato mondiale della tecnologia del montaggio. Leo Cattozzo abbandona il cinema per dedicarsi all’attività imprenditoriale e alla sua passione per la musica. Nel 1990 viene insignito del Technical Achievement Award per aver inventato e costruito la più famosa incollatrice per pellicole.
Nel video Federico Fellini usa queste parole per esprimere la propria riconoscenza verso la leggendaria pressa Catozzo:
“La pressa Catozzo ha permesso al montaggio di diventare più creativo di quanto non fosse prima… consente al cineasta di avere ripensamenti in fase di montaggio prima impensabili. È un’invenzione importante nella storia del cinema”.
L'innovativa pressa, con l’avvento della digitalizzazione, si è eclissata con la stessa rapidità con cui si era imposta in tutto il mondo. Il poliedrico personaggio di Adria (Rovigo) muore il 4 marzo 1997 a Santa Severa (Roma).
Fonte: Treccani