Stefano Bianchi: ravennate poliedrico

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E’ il pittore ravennate Stefano Bianchi l’ospite mensile di Italica Net per quanto riguarda la collaborazione con Mecenate.online, il progetto che promuove nel mondo artisti italiani di nascita o di formazione, uniti dalla consapevolezza che l’arte italica è un unicum irripetibile.

Ravenna è una città che unisce le preziose memorie bizantine a una vita culturale di grande spessore, ricca di eventi e di ospiti internazionali: primi fra tutti quelli invitati ogni anno dal maestro Riccardo Muti al Ravenna Festival. L’atmosfera artistica che si respira nella sua città ha certamente influenzato la vita di Stefano Bianchi: da sempre appassionato di musica – coinvolgente dj radiofonico da giovane, per molti anni studente di pianoforte al conservatorio – si è dedicato alla pittura ormai da adulto, utilizzandola quasi come momento catartico, come spazio libero da prendersi alla fine del lavoro, o in momenti di particolare necessità espressiva. L’arte di Bianchi è particolare, istintiva e originale: sprazzi di colore su tele bianche, esili figure evocative lavorate con tocchi di cazzuola fino a raggiungere risultati di grande suggestione. Non ci sono, a monte, studi specifici: ma l’artista sopperisce a questa (eventuale) carenza con un impegno e una ricerca che fanno parte del suo carattere, qualunque sia l’ambito in cui si applica. Perché Stefano Bianchi è soprattutto una persona profonda, al di là dell’aspetto gioviale e della disponibilità immediata all’ascolto: lo è sul lavoro, lo è in famiglia, lo è nella spiritualità – che ricerca anche grazie ad esperienze non comuni, e che trasmette volentieri a chi ha la fortuna di frequentarlo. E lo è, ovviamente, anche quando dipinge…