Business green: il fenomeno dell'agricosmesi

L’italicità si sviluppa attraverso i valori che gli appartenenti a questa comunità conservano e portano avanti. Gli italici sono consapevoli che il mondo è in costante cambiamento e che l’approccio al contesto che li circonda va incontro ad un ripensamento radicale.  Nel corso del 2020 l’attenzione all’ambiente e all’innovazione sostenibile è diventata centrale nella vita di tutti i giorni. Sono diverse le iniziative che negli ultimi anni si sono sviluppate su questo fronte e in particolare tutto il settore del “Beauty” sembra aver incarnato a pieno la filosofia alla base dell’italicità che ha come obiettivo la valorizzazione della bellezza attraverso processi produttivi ecologici ed innovativi.

Sempre più saloni di bellezza offrono trattamenti completamente naturali. Rispetto al 2018 si è registrato un incremento del 19%, a fronte di una domanda crescente di trattamenti biologici, senza lo sfruttamento di animali in fase di test e in alcuni casi totalmente vegani.

Queste sono le stime che ha rilevato Uala, sito dedicato al mondo del wellness, che ha svolto una ricerca sulla bellezza sostenibile da prenotare online. «La bellezza sostenibile abbraccia almeno tre tipologie di prodotti cosmetici: quelli naturali, che devono provenire da una materia prima non lavorata, quelli biologici (almeno al 95%) e i vegani, nei quali sono ammessi solo componenti di origine vegetale e che come i precedenti non devono essere stati testati su animali - racconta Alessandro Bruzzi, ceo di Uala. Nonostante le idee sull'argomento non siano sempre chiarissime, notiamo un interesse in costante crescita da parte degli utenti, che di anno in anno richiedono sempre più trattamenti green e, dove possibile, scelgono saloni che si espongono per scelte sostenibili».

Quali sono i lati negativi della bellezza etica? Il costo. Purtroppo ad oggi I trattamenti bio, vegani e cruelty free hanno un prezzo che pesa per il 14% in più rispetto ai prodotti tradizionali. Questa stima dimostra come ancora oggi, la scelta di fare ricorso a processi produttivi sostenibili ed innovativi impatti in modo consistente sul prezzo finale. Nonostante questo, su base nazionale, il 17% in più di utenti rispetto al 2018 ha optato per la bellezza sostenibile, mosso dall'attenzione verso l'ambiente. 

Uno dei filoni più interessanti che si è sviluppato nell’ultimo periodo del fenomeno beauty è l’Agricosmesi: una filiera del bio che pone il proprio focus sul benessere della persona e dell’ambiente. I cosmetici sono realizzati esclusivamente con prodotti naturali, coltivati senza fertilizzanti e a km0. I prodotti di agricosmesi sono plastic-free e promuovono una politica zero sprechi.  In questo quadro virtuoso si colloca l’esempio di Oway, azienda che coltiva piante officinali con metodo biodinamico nella tenuta agricola bolognese Ortofficina, per ottenere fito-ingredienti a km zero.

«Tutto ha inizio nel dopoguerra con gli oli della Provenza: abbiamo cominciato a commercializzare le prime fragranze ed essenze naturali arrivando negli Anni 50 ad affiancare alla profumeria i prodotti rivolti al settore dell’acconciatura, tra i primi in Italia a partire da estratti botanici. Dagli anni 90 lavoriamo su formulazioni che contengono ingredienti biologici oltre che fito-derivati. Un salto avvenuto in un momento in cui l’interesse per l’universo del bio non era ancora esploso. La vera svolta è però arrivata nel 2010, quando abbiamo trasformato la propensione per l’agricoltura biodinamica in una vera e propria produzione agricola, inaugurando la tenuta Ortofficina sui colli bolognesi ed estesa per oltre 50mila metri quadrati, dove coltiviamo con metodo biodinamico le piante officinali dalle quali ricaviamo estratti vegetali e oli essenziali". 

Così Luca Laganà, amministratore delegato di Oway, racconta la nascita dell’azienda in una intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore.

«La nostra sostenibilità è a tutti i livelli nel metodo agricolo, nel packaging, nell’eliminazione degli imballi superflui, nei materiali. Per esempio, usiamo carte tree-free derivanti dagli scarti della produzione agroalimentare, legni certificati, cotone rigenerato, metallo, bambù. Tutti materiali recuperati e naturali. Nelle officine produttive tutti i nostri prodotti derivano dal 100% di energia green, mentre i legni utilizzati per la nostra proposta di arredi hanno conseguito la certificazione Fsc, l’organizzazione internazionale che promuove la gestione responsabile di foreste e piantagioni. Il macro obiettivo della nostra eco-progettazione è proseguire sulla via della circolarità e della sostenibilità concreta, suggerendo soluzioni pratiche e facendo la nostra parte in termini di sensibilizzazione sul tema del rispetto per l'ecosistema».

La filosofia e l’approccio innovativo di Oway, ha portato l’azienda ad esportare i suoi prodotti in tutto il mondo, favorendo la nascita di una community di consumatori cosmopolita, internazionale e attenta all’ambiente. Oway è l’esempio di business italico vincente: puntare sui grandi valori del green e della tecnologia per diffondere e promuovere la bellezza in maniera alternativa ed efficace.