I 200 anni del sigaro Toscano

Tra i prodotti che rappresentano il “buon vivere” italico, oltre a moda, arte, cibo, vino, design c’è anche il sigaro Toscano forte di 200 anni di storia.

Così come esistono sommelier del vino, esistono sommelier del sigaro Toscano che insegnano come degustarlo o come abbinarlo ai piatti e alle bevande. Anche il processo di lavorazione (fermentazione e stagionatura) e i tempi di produzione del tabacco (raccolto a settembre) sono simili a quelli del vino.

Manifatture Sigaro Toscano (MST), l’unica azienda al mondo che produce il sigaro Toscano, acquista il prezioso tabacco Kentucky per il 60% in Italia (Veneto, Campania, Lazio e Toscana) e il resto in America.

Nel Centro di Ricevimento di Foiano della Chiana (AR) si eseguono la perizia del tabacco e la selezione del tabacco destinato alla fascia e al ripieno.

Il 2017 si è chiuso a 102,8 milioni e un utile netto di 17,3, l'export oggi pesa circa il 18%.

Storia

Nell’agosto 1815 una partita di tabacco - lasciata a essiccare al sole a Firenze - si bagna a seguito di un acquazzone estivo. Il tabacco inumidito, che sprigiona un sorprendente e gradevole gusto, viene utilizzato per confezionare dei sigari da vendere sotto costo, subito molto apprezzati dai consumatori.

A partire dal 1818, per quasi centotrent’anni, la fabbricazione del sigaro si svolge principalmente a Firenze. Negli anni successivi al periodo post-bellico gli stabilimenti si trasferiscono a Lucca e a Cava de' Tirreni (Salerno).

Il Gruppo Industriale Maccaferri acquisisce nel 2006 dalla BAT Italia il ramo d’azienda che produce e commercializza i sigari a marchio Toscano®. L’operazione riporta in mani italiane un marchio nazionale storico.

Nel 2008 Manifatture Sigaro Toscano acquisisce dal Gruppo svizzero Burger Sönhe il marchio dei sigari Pedroni e, a settembre 2015, acquisisce Avanti Cigar Company (azienda fondata nei primi anni del Novecento da una famiglia di emigranti italiani che, arrivati negli USA, decidono di riprodurre un sigaro ispirandosi al sigaro TOSCANO®).

Le sigaraie

Tra le prime donne a entrare nel mondo del lavoro con gli stessi diritti degli uomini, le sigaraie hanno sempre gestito tutte le fasi produttive più delicate (per diventare sigaraie servono 18 mesi di formazione).

Alla vigilia della prima guerra mondiale erano 16.000, probabilmente la presenza femminile più rilevante nel mondo delle fabbriche.

Dopo aspre lotte sindacali, le sigaraie sono state le prime lavoratrici a ottenere gli asili nido nei luoghi di lavoro.

Il loro lavoro è rimasto pressoché identico da più di 200 anni e spesso viene trasmesso di madre in figlia.