Il Bosco verticale ispira gli architetti di tutto il mondo

Il bosco verticale di Milano, realizzato nel 2015 da Stefano Boeri, rappresenta un esempio di forestazione urbana che sta ispirando architetti, urbanisti e botanici di tutto il mondo.

Nelle città intelligenti l’elemento vegetale è parte integrante della città e non più semplice ornamento.

L'architetto e urbanista Stefano Boeri crede che i giardini, gli alberi e le foreste debbano diventare l’elemento centrale della progettazione sostenibile.

Il primo Bosco verticale che ha realizzato a Milano (due torri residenziali alte 110 e 76 metri con 900 alberi alti fino a nove metri e più di 2mila piante) è stato premiato come miglior grattacielo al mondo nel 2015.

Questo modello progettuale che riduce la CO2, migliora la qualità dell’aria e la vita dei cittadini, ha subito catalizzato l’interesse internazionale. In pochi anni, lo Studio Boeri ha progettato vari edifici con questo approccio per città impegnate a riqualificare il territorio e a combattere l’inquinamento.

Nanjing vertical forest - Cina

Due torri, una di 200 e l’altra di 108 metri. Una superficie di 6mila metri quadri coperta da 1.100 alberi appartenenti a 23 specie autoctone e oltre 2.500 arbusti e piante.

Liuzhou forest city - Cina

Un insieme di Boschi verticali circondati da 40mila alberi e un milione di piante. Il progetto verrà realizzato a nord della città che si trova nel sud della Cina, in un’area di circa 175 ettari.

La Forêt blanche - Parigi

Il primo Bosco verticale francese sarà una facciata torre di 54 metri completamente in legno ricoperta da oltre duemila piante.

Torre dei biancospini di Utrecht - Paesi Bassi

Lo Studio Boeri ha vinto un concorso indetto dalla città di Utrecht. L’edificio sarà alto 90 metri e prevede l’inserimento nelle facciate di 10mila piante di 30 diverse varietà (360 alberi, 9.640 tra arbusti e fiori), l’equivalente di un ettaro di bosco.

Trudo vertical forest a Eindhoven - Paesi Bassi

Sarà il primo Bosco verticale destinato all’edilizia popolare. Sarà alto 75 metri e sui balconi verranno posizionati 125 alberi alti circa 6 metri e più di 5mila tra arbusti e piante di varie specie.

Call to urban forestry

L’appello di Stefano Boeri affinché la presenza di piante e spazi verdi, venga integrata nella costruzione di tutte le strutture, in tutte le città è rivolto al mondo della progettazione, ai botanici, ai paesaggisti, ai ricercatori, ma anche ai rappresentanti delle istituzioni e della società civile.

La sfida è ora unire e integrare gruppi di edifici “verdi” per costruire città foresta. Questa nuova generazione di insediamenti urbani sfidano i cambiamenti climatici, portando il modello dei boschi verticali in un futuro di città sempre più verdi.

La presenza delle piante non solo lungo i viali, nei parchi e nei giardini, ma anche sulle facciate degli edifici, sarà il carattere distintivo di questo nuovo tipo di città.

Fonte: Lifegate

World forum on urban forests

A Mantova dal 28 novembre al 1 dicembre 2018 al Forum mondiale sulle foreste urbane esperti di vari settori si confronteranno per immaginare una politica in grado di intervenire in modo sistemico sulle questioni legate alla sostenibilità:

  • conservazione degli ecosistemi in pericolo
  • produzione di energie rinnovabili
  • mitigazione dei cambiamenti climatici.