Palazzo Hybrid: riciclare la luce per produrre nuova luce

Fare luce riciclando luce è possibile grazie all’idea di Geo Florenti, un artista e innovatore che nella sua carriera si è concentrato a esplorare i legami tra creazione, ricerca scientifica ed ecosostenibilità. Palazzo Hybrid dell’Artista Florenti è un progetto “concept” per affermare il ruolo dell’arte nella sua capacità di incontrare e supportare un modello di vita maggiormente sostenibile e aprire la strada, con un esempio applicativo presso il Palazzo Ducale di Gubbio, verso lo sviluppo di una nuova sensibilità del mondo dell’Arte per il rispetto dell’Ambiente.

Il progetto è stato promosso dal Ministero della Cultura - Direzione Regionale Musei Umbria, con il patrocinio di Enea e del Politecnico di Milano, ed è stato elaborato oltre che da Geo Florenti (Artista e innovatore di tecnologie energetiche) anche da Mauro Annunziato (Artista e Direttore della Divisione Smart Energy di ENEA), Gisella Gellini (Curatrice e Docente di Light Design alla Scuola del Design del Politecnico di Milano) e Paola Mercurelli Salari (Direttrice Palazzo Ducale di Gubbio).

Il focus del progetto si concentra su una illuminotecnica di nuova concezione, che unisce una tecnologia innovativa ad un design essenziale ed ecocompatibile. Il processo alla base dell’idea è quello di riconvertire parte della luce artificiale in energia che poi può essere usata, a sua volta, per alimentare un impianto parallelo che consente un notevole risparmio energetico e che, combinato a una scelta innovativa degli altri componenti dell’impianto – led e corpi illuminanti in materiali ecocompatibili, che non necessitano di alimentatori.

Nell’ottica dell’abbassamento dei consumi di energia, il primo passo da compiere è stato quello di individuare nuove  tecnologie d’illuminazione a led tenendo conto che la maggior parte dei musei ha in dotazione sistemi di illuminazione basati principalmente su corpi illuminanti alogeni caratterizzati da un elevato consumo di energia.

Le tecnologie illuminotecniche convenzionali, impiegate nella maggior parte dei Musei, incentivano la produzione di  plastica e l’uso di materie inquinanti per la costruzione dei corpi illuminanti.  Il progetto Palazzo Hybrid esplora una soluzione al problema: abbassare il voltaggio della rete d’illuminazione dei soli ambienti museali, permettendo così l’inserimento di corpi illuminanti a led senza uso di sistemi di trasformazione della corrente per ogni corpo illuminante, come proposto in tutte le tecnologie convenzionali.

L’idea vincente di Hybrid sta nell’utilizzo di un tipo alternativo di corpi illuminanti, che usano gli stessi led dei sistemi convenzionali, hanno la stessa potenza di luce con minore consumo di energia e soprattutto non fanno uso di alimentatori, oltre a essere realizzati in materiali ecocompatibili come ceramica autoindurente e cellulosa. Il sistema funziona grazie a piccole centraline – cubi bianchi di dieci centimetri di lato – composte di un unico trasformatore meccanico in ferro e rame, che abbassano il voltaggio della rete nei soli ambienti da illuminare e assicurano la massima stabilità dell’intero sistema di alimentazione, il che garantisce una vita media di 10-15 anni per ogni led.

Una tecnologia Made in Italy che verifica la provenienza delle materie prime utilizzate per la realizzazione della componentistica, necessariamente riciclate con tecniche a impatto ambientale prossimo allo zero. Anche il processo di produzione della componentistica che compone la tecnologia è sotto una rigida attenzione, favorendo tecniche di fabbricazione con impegno di consumo energetico di rete prossimo allo zero, in un processo di produzione ecocompatibile a “km 0”.

Il palazzo Ducale di Gubbio è il primo caso di applicazione della tecnologia. Nella prima fase verrà applicata la tecnologia al Salone d’Onore del Palazzo Ducale di Gubbio, che attualmente ha in dotazione un sistema d’illuminazione basato su utilizzo di lampade alogene con un consumo complessivo superiore a 6000W/h. Secondo le stime, il passaggio a Palazzo Hybrid  consentirà di abbattere il consumo energetico del palazzo da 100mila a 10mila kWh l’anno, con una riduzione della spesa del 90% e soprattutto con un abbattimento delle emissioni da 35,2 a 3,52 tonnellate di CO2 equivalenti.