La Vespa è un mito che non può essere copiato

Il Tribunale di Torino ha emesso una sentenza storica a favore della Vespa Piaggio che il gruppo cinese Zhejiang Zhongneng Industry aveva iniziato a copiare, produrre e esportare con il modello «Ves».

La Vespa, progettata nel 1946 dall’ingegnere aeronautico Corradino D’Acsanio, fa parte dell’immaginario collettivo e del costume della società italiana. Nella sentenza di primo grado del Tribunale di Torino - una vittoria della creatività italiana - i giudici considerano la forma della Vespa come un unicum che non può essere copiato in alcun modo.

«La forma della Vespa è senz’altro nota come oggetto di design industriale e nel corso dei decenni ha acquisito talmente tanti riconoscimenti dell’ambiente artistico (e non solo industriale) che ne ha celebrato grandemente le qualità creative e artistiche, da diventare un’icona simbolo del costume e del design artistico italiano».

Per avvalorare questa affermazione i magistrati hanno compiuto anche una ricerca sulla pubblicistica e sulla storia di questo simbolo del genio italico.

«Risulta da innumerevoli pubblicazioni, mostre, premi e riconoscimenti, esposizioni presso le collezioni permanenti di prestigiosi musei quali la Triennale di Milano, il Moma di New York e altri in tutto il mondo. Questi plurimi ed eccezionali riconoscimenti da parte di numerosi e importanti istituzioni culturali che annoverano la Vespa tra le espressioni più rilevanti del design, confermano il suo carattere creativo e il valore artistico. Risulta ancora da innumerevoli presenze in film, pubblicità, fotografie che hanno come protagonista questo mito».

Per i giudici la tutela va estesa dai primi modelli del 1948 fino ad oggi (i cinesi avevano presentato ricorso per dimostrare che la loro «Ves» non poteva essere considerata un clone della Vespa LX del 2005).

La vespa di "Caro diario" al Museo del cinema di Torino

La vespa 125 blu, simbolo del film "Caro diario" di Nanni Moretti, è stata recentemente esposta dopo un restauro al Museo nazionale del cinema di Torino insieme alle sequenze iniziali in cui Nanni Moretti, in sella alla vespa, girovaga per i quartieri di Roma.

Come racconta il regista: “Ho cominciato a girare Caro diario senza rendermi conto… In realtà volevo fare solamente un cortometraggio. Era agosto, ero a Roma, mi piaceva andarmene in giro in vespa per la città e allora mi è venuto in mente di fare un filmino sulle mie passeggiate in vespa per la città. Poi sono andato in proiezione per vedere il materiale girato e mi piaceva quel tono, c’era un’irresponsabilità e una leggerezza in quelle scene che avevo girato per un cortometraggio che non avrebbe visto quasi nessuno. C’era una leggerezza che mi volevo tenere stretta e farne un intero film. E mi sono messo a scrivere gli altri due capitoli: quello delle isole e quello in cui racconto la mia malattia.”

Lancio della vespa elettrica

A partire dall'8 ottobre 2018, sul sito della Vespa è possibile ordinare l'innovativa versione elettrica. La nuova sfida di casa Piaggio.

Vespa elettrica