Michael Kors: italico nella moda

“Stavo guidando, era una giornata molto ventosa e a un tratto su Pandora hanno trasmesso Parole Parole di Mina. Ho pensato: Questo è esattamente il feeling che voglio trasmettere” racconta Michael Kors in un'intervista dello scorso anno, ripensando a come è nata la collezione P/E 2019, che ha visto sfilare al Pier 17, con vista sul fiume Hudson, 65 look ispirati a spiagge da sogno, sole e acque cristalline.

Noto per il suo limpido ottimismo, che lo allontana dalle ombre e dagli intellettualismi dei suoi colleghi a favore di una moda easy to wear e drama free, lo stilista, nato a Merrick, Long Island, sente una forte vicinanza allo spirito italiano e quando, in un'altra intervista, gli viene chiesto di riassumere quella vicinanza con una parola, lui risponde:

 

Gioia. Sono cresciuto con due donne gioiose, mi rivedo bambino guardare mia nonna ingioiellata, truccata e pettinata alla perfezione che va in acqua fino alle caviglie e fuma, e resta a godersi il sole. Famiglia. Cibo. Acqua. Il teatro della vita che succede davanti a noi. È la mia infanzia, il mio senso – tuttora vivo – di felicità.

 

Non sono rari i suoi riferimenti al Bel Pease: da Fellini a Guadagnino, dal Lago di Como alla città di Crema – in cui produceva accessori –, Milano – che è per lui  “la moda e l'opera” –, Venezia, “un'esperienza unica nell'universo”, Firenze, Roma e soprattutto Capri:

 

Ho trovato una mia dimensione perfetta a Capri, perché Capri vale cento esperienze nella stessa giornata. Cammino per le stradine al mattimo presto, prima che arrivino i turisti, annuso l'aria, mi godo il silenzio, la luce, la quiete di quello che era, e in un certo senso resta, un villaggio. Poi la vita comincia, l'isola si sveglia, arrivano le folle e allora leggo. Poi posso fare un gran pranzo su una terrazza sul mare, con quel pesce unico, posso andare in piazzetta in costume e guardare lo spettacolo di un matrimonio. […] Ecco: Capri per me è questo. Capri è una giornata meravigliosa.

 

Ma da qualche anno l'Italia rappresenta molto più di un sentimento per Michael Kors, che il 25 settembre 2018 sigla l'accordo definitivo per acquisire tutte le azioni di un'iconica maison italiana: Gianni Versace Spa, fino ad allora in mano alla famiglia Versace per l'80% e per il 20% al fondo Blackstone. Jonathan Akeroyd si conferma amministratore delegato, mentre Donatella Versace conserva la direzione creativa: “Lo stile iconico di Donatella è al centro dell'estetica del design di Versace. Lei continuerà a guidare la visione creative dell'azienda. Sono entusiasta di avere l'opportunità di lavorare con Donatella sul prossimo capitolo di crescita di Versace”, afferma John D. Idol, Chairman e Chief Executive Officer di Michael Kors Holdings, ora Capri Holdings, nome simbolico ispirato “alla leggendaria isola a lungo riconosciuta come destinazione iconica, glamour e di lusso”; un nome che intende esprimere un “heritage senza tempo” e anticipare, forse, l'indirizzo della nuova holding.

Significativo che del trio di marchi – Michael Kors, Jimmy Choo e Versace – sia l'origine del terzo e allora unico made in Italy a determinare il nome del gruppo e che dalla sua acquisizione il fatturato totale della holding sia salito del 15,1% rispetto allo stesso trimestre del 2018, totalizzando 1,4 miliardi di dollari (1,26 miliardi di euro).

Ma c'è di più: il 16 dicembre 2019 il gruppo americano annuncia di aver acquisito il marchio Alberto Gozzi, atelier e calzaturificio di Pistoia. Il prezzo della transazione non è stato rilevato, si dovrà attendere il quarto trimestre fiscale della società, secondo specifiche condizioni di chiusura del contratto.

La fabbrica, fondata nel 1974 dalla famiglia Gozzi, ha prodotto nel corso degli anni calzature di alta gamma per alcuni dei maggiori brand di lusso del mondo, tra i quali Dolce & Gabbana. Nel prossimo futuro svilupperà e produrrà calzature per Jimmy Choo e Versace, mentre la produzione delle calzature Michael Kors Collection verrà implementata in un secondo momento.

“Siamo entusiasti di accogliere tutti i talentuosi artigiani di Gozzi in Capri Holdings Group – dichiara John D. Idol – Questa acquisizione ci permette di allinearci ulteriormente con le best practice del settore e rafforzare le nostre competenze tecniche, cementando la nostra posizione sul mercato del lusso globale”.

Con l'acquisizione di un iconico marchio italiano – uno dei più amati e celebri nel mondo della moda – e di un'azienda manifatturiera – la prima del gruppo – made in Italy, Michael Kors sembra determinato a realizzare una holding italica. Noi siamo curiosi di vedere dove questo lo porterà.