Ogni anno l’industria della spremitura delle arance produce oltre 700.000 tonnellate di residuo umido da smaltire, con costi economici e ambientali. Il brevetto messo a punto da Orange Fiber permette di trasformare questo scarto di lavorazione in un elegante tessuto per la moda.
Sostenibilità e rispetto dell’ambiente si integrano con il design e l’eccellenza della moda italiana, per dare vita a un tessuto simile alla seta, impalpabile, che può essere stampato e colorato, opaco oppure lucido, usato insieme ad altri filati (come il cotone o la seta) o in purezza.
Il giovane brand ha già vinto il Global Change Award, premio internazionale indetto dalla H&M Foundation, che seleziona e accelera le innovazioni con il più alto potenziale di trasformazione della filiera moda in chiave sostenibile.
Le tappe salienti
- A febbraio 2014 viene costituita Orange Fiber, con sede a Catania e in Trentino. Due Business Angel, un avvocato e Trentino Sviluppo finanziano il progetto.
- A settembre 2014 viene presentato in anteprima il primo tessuto da agrumi al mondo, composto da acetato da agrumi e seta in due varianti: raso tinta unita e pizzo.
- A dicembre 2015, grazie anche al finanziamento Smart&Start di Invitalia, viene inaugurato a Caltagirone il primo impianto pilota per l’estrazione della cellulosa da agrumi situato all’interno dello stabilimento di una nota industria di spremitura di agrumi
- Orange Fiber fa parte del portfolio del Fashion Tech Lab – FTL Ventures, il fondo internazionale di venture capital fondato dall’imprenditrice e fashion editor Miroslava Duma, per incentivare prodotti e brand che rispondano alle nuove esigenze della moda in un’ottica di sostenibilità ambientale e sociale. Miroslava Duma siede nell’advisory board dell’azienda.
Prima collezione: Salvatore Ferragamo
Salvatore Ferragamo ha colto per primo l’essenza e le potenzialità espressive del tessuto da agrumi. La Capsule collection elegante e fresca per la primavera - estate 2017, è un omaggio alla creatività mediterranea.
Impreziosita dalle stampe originali di Mario Trimarchi (architetto e designer Compasso d’Oro 2016), la collezione propone camicie, abiti, pantaloni e foulard ricercati che combinano naturalezza e comfort.
L'anima del progetto
Nel sito dell’azienda si legge:
“Rivoluzionare la moda in chiave sostenibile, potenziare il riutilizzo dei materiali, andare oltre i limiti dei modelli produttivi tradizionali per dar vita a un nuovo concetto di lusso 3.0, che guarda oltre lo status sociale e conserva intatte le risorse del pianeta per le generazioni future.
Ispirati dalla bellezza della natura e dall’eccellenza del Made in Italy, creiamo tessuti sostenibili di altissima qualità, versatili e favolosi da indossare”.
Adriana Santanocito
Nata a Catania, dopo il corso triennale in Fashion Design presso lʼAFOL Moda di Milano (specializzazione in materiali tessili e nuove tecnologie per la moda) ha dato vita al progetto. La sua creatività e voglia di sperimentare la hanno portata a “vedere” un tessuto sostenibile in ciò che tutti consideravano uno scarto. Ha seguito la fase di ricerca e sviluppo con la collaborazione del Politecnico di Milano e oggi si occupa del design e dello sviluppo del prodotto.
Enrica Arena
Nata a Catania, laureata in Cooperazione Internazionale per lo sviluppo e in Comunicazione ha maturato diverse esperienze in ambito comunicazione no profit e project management. Oggi segue il marketing, la comunicazione e la ricerca fondi.