Il potere della gastro diplomazia

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Quale ruolo gioca la gastronomia nel promuovere l’immagine e gli interessi economici dell’Italia nel mondo?

Cibo, cucina, cultura enogastronomica – al pari di paesaggio, architettura, letteratura, cinema o moda - sono espressione dei valori italici e rappresentano validi strumenti di diplomazia economica. La cucina è infatti una delle componenti essenziali dell’identità e della cultura italiana e uno dei segni distintivi del Marchio Italia.

La gastro-diplomazia accompagna lo sviluppo di opportunità economiche e commerciali (non legate solo direttamente alla tavola e al cibo) e contribuisce a costruire un’immagine nazionale che influenza la percezione dell’opinione pubblica estera.

Chef e ristoranti sono ovviamente gli attori fondamentali della competitività gastronomica assieme alle scuole di cucina.

Ranking Ristoranti 3 stelle

  • Giappone: 26 ristoranti
  • Francia: 25
  • Stati Uniti: 14
  • Italia: 8 (Piazza Duomo ad Alba, Da Vittorio a Brusaporto, Dal Pescatore a Canneto Sull'Oglio, Reale a Castel di Sangro, Enoteca Pinchiorri a Firenze, Osteria Francescana a Modena, La Pergola a Roma e Le Calandre a Rubano).

Sono solo 2 i ristoranti a 3 stelle di cucina italiana all’estero (8 e ½ Bombana a Hong Kong e Paolo Casagrande in Spagna).

Esperienze degli altri Paesi

La Francia ha iniziato a definire una strategia di diplomazia culinaria più di due secoli fa, mentre il Giappone da tempo ha definito un sistema di certificazione per i ristoranti giapponesi nel mondo. Forse anche per questo la cucina d’oltralpe è la più gettonata tra i 118 ristoranti tri-stellati del mondo (37,3%), seguita dalla giapponese (21,2%), dall’italiana (18,6%) e dalla spagnola (8,5%). E i grandi chef del mondo sono soprattutto francesi (31) e giapponesi (27).

La Corea ha creato istituzioni ad hoc per promuovere la diplomazia culinaria, ha pianificato la penetrazione commerciale in mercati prioritari e sta associando sempre più la sua cucina al concetto di salubrità.

La strategia italiana

Malgrado l'indiscussa tradizione del food made in Italy, il nostro paese ha adottato una strategia formale e coordinata di gastro-diplomazia con il Food Act. Dal 21 al 27 novembre 2016, è stata organizzata la prima Settimana della Cucina Italiana nel Mondo, sul modello di iniziative simili che altri paesi realizzano da parecchio tempo. L’evento, che ha periodicità annuale, porta avanti le tematiche sviluppate con successo da Expo Milano 2015 e racchiuse nella Carta di Milano: qualità, sostenibilità, cultura, sicurezza alimentare, diritto al cibo, educazione, identità, territorio, biodiversità.

La Settimana della cucina italiana nel mondo, inserita nel piano per la promozione e la difesa del vero Made in Italy agroalimentare all'estero, nasce con gli obiettivi di:

  • far conoscere le produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane, con particolare riferimento ai prodotti di qualità certificata
  • valorizzare il saper fare italiano: tradizione, artigianalità e innovazione
  • diffondere i valori unici della Dieta mediterranea
  • presentare l'offerta formativa italiana nel settore enogastronomico
  • rafforzare la presenza della cucina italiana all'estero attraverso le attività di specializzazione dei giovani cuochi del nostro Paese e la presentazione dell'offerta della ristorazione italiana di qualità
  • promuovere i “percorsi del gusto” in Italia per i turisti.

Oltre 1300 eventi in programma: seminari sulla sostenibilità alimentare e le certificazioni, incontri con gli chef, presentazioni di libri di ricette, degustazioni e cene, eventi di promozione commerciale, corsi di cucina, conferenze sull’alimentazione sportiva, saloni di arredamento, esposizioni di design, promozioni degli itinerari turistici, attività di comunicazione con particolare riferimento ai social media.