Le colline del Prosecco sono patrimonio dell’Umanità

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Il 55esimo sito italiano iscritto nella lista del patrimonio mondiale dell’Umanità sono I colli di Conegliano e Valdobbiadene, l’iscrizione è avvenuta il 7 luglio a Baku, in Azerbaigian.

La lista italiana di tesori da preservare, iscritti nella lista UNESCO del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità già vantava l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010), l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013), poi la vite ad alberello di Pantelleria (2014), l’arte dei pizzaioli napoletani (2017),  e dal 2019 si arricchisce inserendo alcuni tra i territori più preziosi della penisola.

Il ministro delle Politiche agricole Centinaio ha espresso nelle sue parole grande soddisfazione:

«Oggi è una giornata storica per il Veneto e l’Italia intera. Si tratta di un grande riconoscimento che valorizza le straordinarie qualità sceniche e le tradizioni di un paesaggio culturale unico di eccezionale valore mondiale. Una terra dalla quale nascono i frutti che danno vita a uno dei prodotti che più caratterizza l'eccellenza del nostro made in Italy. Questo riconoscimento è un punto di partenza per il futuro. Adesso la sfida che ci attende è quella della conservazione dei caratteri specifici e tradizionali di questo splendido territorio quale patrimonio da trasmettere alle future generazioni, a beneficio dell’intera umanità».

L’aumento record del 21% delle vendite di Prosecco sui mercati esteri, nel 2019, è tra i fattori che probabilmente hanno favorito l’importante riconoscimento. Le bollicine italiane si confermano tra i vini maggiormente esportati  ed apprezzati nel Mondo. Da questo momento l’impegno di tutti, ma in particolare del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, sarà rivolto alla valorizzazione, alla manutenzione e alla tutela dei beni paesaggistici iscritti, in modo da favorire uno sviluppo equilibrato e armonico del territorio.