Nei lieviti della Maiella passano ricerca e innovazione

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La tutela della biodiversità e la ricerca utilizzate come ottimi strumenti per contrastare lo spopolamento delle aree interne: è questa la scelta introdotta da una azienda vitivinicola nel Parco Nazionale della Maiella. Puntare sulla valorizzazione della diversità microbiologica del territorio, tenendo alte tradizioni e passioni, questa è la chiave del progetto «Vola Volé Maiella National Park» dove la Cantina Orsogna sostiene la ricerca sui progenitori delle piante coltivate e l'attività di conservazione della biodiversità, attività svolta dalla Banca del Germoplasma ('Majella Seed Bank'), istituita nel Parco nel 2005.

Il progetto dei vini «Vola Volé Maiella National Park» di Cantina Orsogna è stato presentato ufficialmente con il convegno “Dalla Maiella nuove prospettive per la viticoltura di qualità in Appennino”. Cantina Orsogna, dopo aver sperimentato il processo della fermentazione attraverso i lieviti provenienti dal polline delle api, insieme al Parco Nazionale della Maiella, ha allargato la ricerca e la selezione dei lieviti nelle zone montane. Nel parco della Maiella è presente ricchezza di biodiversità microbica non contaminata da fitofarmaci e da coltivazioni intensive. La banca del germoplasma nasce contestualmente alla Rete Italiana delle Banche del Germoplasma - di cui l'Ente Parco è socio fondatore con 15 strutture analoghe in Italia.

Camillo Zulli, direttore di Cantina Orsogna spiega che la selezione dei lieviti dalla flora è un viaggio nella biodiversità della Maiella, un percorso strutturato, di cui incontri tecnici, ricerche sul campo, valutazioni in laboratorio e prove di fermentazione, sono pilastri fondanti. Un vino che nasce da lieviti naturali è in grado di restituire odori e sapori autentici del territorio.

«Lo sviluppo di progetti in agricoltura con partner privati del territorio, consapevoli del valore della biodiversità e delle azioni di tutela da mettere in atto - aggiunge Luciano Di Martino direttore del Parco- rappresenta il giusto avvio di un ampio processo di economia circolare che vede nei parchi il necessario ruolo di catalizzatori territoriali».

L’attenzione alla natura, alle tradizioni e ad una filiera di alta qualità, rendono questo progetto una preziosa perla del settore vinicolo, che fa dell’innovazione e della ricerca i suoi punti di forza indiscussa.