Sostenere la cucina italica adottando un pistacchio

Arriva da Canicattì un’interessante storia italica che ha come protagonisti un’antica specie autoctona di pistacchio e un progetto internazionale per coltivarlo.

I pistacchi rappresentano uno dei frutti italici d'eccellenza: da secoli simbolo di incontro tra culture e tradizioni culinarie diverse. Il Mediterraneo, culla di numerose civilizzazioni, è una storica area di scambio tra Oriente e Occidente. Attraverso il mare il pistacchio raggiunge l’Italia, portandosi dietro storie e influenze culinarie che vengono dalla Persia e dalla Turchia, e si è radica in Sicilia.

Proprio dalla Sicilia nasce un progetto virtuoso per recuperare e proteggere una vecchia varietà di pistacchio la cui coltivazione rischiava di essere abbandonata. Il merito dell’operazione va a Vincenzo e Giulio Bonfissuto, titolari di una pasticceria a Canicattì. I due imprenditori hanno risposto alla crisi generata dalla Pandemia con coraggio e spirito di iniziativa.

Molti dei tradizionali dolci siciliani sono a base di Pistacchio: dalle torte ai cannoli, dai croccanti ai gelati, fino ad arrivare alla pasta di mandorle, ai torroni e ai francesi macaron. Il panettone al pistacchio della pasticceria Bonfissuto è uno dei prodotti più apprezzati in Italia e nel mondo, ed è anche il protagonista nella campagna “adotta un pistacchio”.  I Bonfissuto proprio al fine di utilizzare i migliori pistacchi nella produzione del loro cavallo di battaglia hanno acquistato un terreno non lontano dalla loro azienda dove erano presenti circa settanta piante di Pistacchi. Qui, la scoperta che quelle vecchie piante appartenevano a un ceppo particolarmente antico e raro di Pistacchio che i due pasticceri hanno deciso di tutelare. Così è nato “Fustup” un progetto di crowdfunding sulla piattaforma internazionale Kickstarter.com. I “coltivatori virtuali” dei 70 pistacchi potranno assistere a distanza all’impianto del loro albero, verrà data nel tempo testimonianza della crescita, della fioritura, del raccolto di ogni singolo pistacchio e infine della sua trasformazione ed utilizzo.

Un’idea fortemente italica che porta con sé originalità, innovazione e ibridazione tra più culture. A testimonianza di tutto questo è il nome del progetto che riprende un termine arabo assimilato dal dialetto siciliano: “fastuca”, parola che indica il loro oro verde, il pistacchio.