Il recupero dopo anni di cultura “usa e getta” torna centrale nella gestione e nella cura delle nostre comunità. Tutti i settori del vivere ricominciano a trarre beneficio dalle pratiche del riuso e della valorizzazione che prima era considerato scarto: spazi urbani, materiali, beni sottratti al crimine, energia, di cibo ma anche tradizioni e saperi.
Questo principio anima l’iniziativa che si terrà il primo ottobre in cui organizzazioni del Terzo settore, associazioni di quartiere, cooperative sociali, comitati e gruppi di cittadini si impegneranno a mostrare tutte quelle attività da loro realizzate che si inserirono nella buona pratica del riuso. Ecco alcune delle attività portate avanti dalle fondazioni partecipanti: recupero degli spazi dismessi per destinarli a nuovi usi comunitari; destinazione dei beni confiscati alla criminalità a fini sociali; creazione di nuovi parchi e boschi in aree abbandonate; progettazione laboratori di riciclo realizzati con materiali di scarto; dare vita a iniziative di recupero del cibo invenduto; sviluppare progetti di educazione alla sostenibilità.
“La Giornata europea delle fondazioni pone come tema centrale di questa edizione la sostenibilità nella sua più ampia accezione: ambientale e sociale. Sostenibilità significa ripensare il modo in cui produciamo nuovi beni e trasformiamo i luoghi in cui viviamo. Per questo i Ben(i)tornati sono la testimonianza di un percorso quotidiano che le Fondazioni realizzano assieme alle realtà attive sui territori, verso un Paese sostenibile e inclusivo, che si prenda cura del bene comune, dell’ambiente, delle persone e delle comunità” dichiara il Presidente di Acri, Francesco Profumo.
In linea con l’Agenda 2030 e i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, le fondazioni agiscono con un approccio al tema dello sviluppo sostenibile capace di coniugare aspetti ambientali e sociali, per contribuire a costruire un Paese più giusto, inclusivo e rispettoso dell’ambiente.