ENEA e Arterra Bioscience: le italiane per lo sviluppo dei cosmetici sostenibili del futuro

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Il nuovo progetto di ricerca InnCoCells mira rinnovare l’industria cosmetica attraverso l’impiego di scarti agricoli e piante alimentari comuni. é un programma di portata europea nel quale spiccano due innovative aziende italiane, da sempre attente alla sostenibilità ambientale: ENEA e Arterra Bioscience.


 

 

ENEA, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, e Arterra Bioscience, azienda specializzata fondata a Napoli nel 2004,  faranno parte dell’innovativo progetto di ricerca InnCoCells, finanziato da Ue Horizon 2020. L’obiettivo del programma, che coinvolgerà ben 12 Paesi, è realizzare cosmetici sicuri, sostenibili e di efficienza scientificamente provata a partire da piante alimentari comuni come zenzero, pomodoro e basilico, da scarti agricoli e da cellule vegetali sintetizzate. 

 

Gianfranco Diretto, direttore del Laboratorio Biotecnologie Enea parla del progetto come di una “rivoluzione nel modo in cui gli ingredienti cosmetici vengono scoperti, fabbricati e convertiti in prodotti validati e adatti al mercato che attirino i consumatori di oggi, sempre più attenti alla qualità e all'ambiente. Verranno infatti applicati approcci sostenibili e di produzione su scala industriale, senza ricorrere alla sperimentazione animale”. Oltre all’area strettamente cosmetica, ENEA si troverà impegnato, all’interno dello stesso progetto, anche nel campo alimentare progettando ricerche per creare alimenti senza glutine di nuova generazione, sfruttando una nuova proteina “detossificata” non nociva per soggetti affetti da celiachia.

 

 Anche Arterra Bioscience, azienda italiana da sempre impegnata a sviluppare tecnologie e soluzioni innovative per diversi settori industriali, avrà un ruolo centrale nel programma europeo, occupandosi di studiare le condizioni di crescita delle colture vegetali di interesse alla produzione cosmetica –in particolare,  mirtillo rosso, litchi, gelsomino, liquirizia, issopo e peonia. Il programma infatti mira anche a cercare nuovi metodi di coltivazione più sostenibili così da salvaguardare quelle specie vegetali che rischiano di essere gravemente danneggiate dall’ipersfruttamento agricolo e industriale. 

 

L’impegno e il coinvolgimento delle due aziende italiane nell’ambizioso progetto europeo dimostrano la volontà e la necessità di creare una società futura nuova, attenta al benessere dell’ambiente come delle persone e capace di sfruttare al meglio soluzioni innovative, collaborazione internazionale e tecnologie all’avanguardia.