Il primo robot artista è italiano e dirige un’orchestra

di lettura

Ha debuttato sul palco di Ravello il maestro RoDyMan,  in occasione della 67esima edizione del Ravello Festival 2019. Il robot italiano ha diretto l’orchestra del Conservatorio “Giuseppe Martucci” di Salerno.

 

E’ il professor Bruno Siciliano, dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, il papà del giovane robot direttore d’orchestra RoDyMan.  Il professor Siciliano, ordinario di Automatica all’Università di Napoli Federico II e Direttore del Centro di Chirurgia Robotica (ICAROS), ha presentato per la prima volta in pubblico RoDyMan, raccontando al pubblico presente le nuove sfide della robotica intrecciata all’arte.

 Il robot è stato realizzato dal PRISMA Lab, il laboratorio di robotica della Federico II.  Il suo nome, è  un acronimo che sta per Robotic Dynamic Manipulation, e nasce da un progetto promosso dal Consiglio Europeo della Ricerca che nel 2013 ha assegnato un finanziamento che mirava a sostenere la ricerca di nuove frontiere nella tecnologia.

Il robot ha imparato a dirigere un’orchestra,  replicando i movimenti di conduzione  del Maestro Carlini nell’atto di esecuzione di un brano di Bach. Grazie ad alcuni sensori, precedentemente applicati al Maestro, il robot è riuscito ad immagazzinare tutti i movimenti necessari per muoversi come un vero direttore d’orchestra.

E’ così, che per la prima volta il Conservatorio “Giuseppe Martucci”  è stato diretto magistralmente da un robot dotato di intelligenza artificiale, permettendo la coinvolgente esecuzione di pezzi di Lully, Purcell, Bach e Clarke.

RoDyMan ha mostrato come le nuove tecnologie possano  far incontrare l’alta ingegneria con la creatività, la precisione analitica con le emozioni, la robotica con l’arte.