Il progetto si propone come uno strumento utile a far rispettare le regole di distanziamento sociale e distrarsi mentre si è chiusi in casa, promuovendo comunque una vicinanza e un contatto digitale. Ray Chambers, ambasciatore per la strategia globale presso l’OMS ha dichiarato: “speriamo che questa iniziativa possa raggiungere milioni di persone con messaggi importanti che aiutino a prevenire la diffusione del virus. Le aziende del settore dei giochi hanno un pubblico globale. Una maggiore distanza fisica e le altre misure aiuteranno ad appiattire la curva e a salvare vite.”
Ad aderire all’iniziativa numerose aziende del settore videoludico tra cui: Blizzard e Riot Games, case di produzione che hanno dato vita a diversi videogiochi di successo come World of Warcraft e League of Legends.
Secondo l’Oms, i videogiochi hanno un potere terapeutico per gli utenti, in quanto permette loro di tenersi impegnati con attività coinvolgenti e social. Grazie alla funzione multiplayer la dimensione della socialità può continuare ad essere coltivata digitalmente, combattendo il possibile dilagare di un senso di solitudine ed abbandono.
Questa iniziativa virtuosa non solo promuove l’invito a giocare ma propone anche validi percorsi di formazione digitale. Esempi? Riot Games ha reso disponibile un curriculum di progettazione di giochi online gratuito pensato per gli studenti delle scuole medie e superiori. Ecco un tweet dell'azienda nei giorni scorsi: «Questo programma di lezioni è pensato da svolgersi in aula, ma scommettiamo che sarà fantastico anche a casa».
È così che iniziative come questa non solo favoriscono la salute pubblica ma intrattengono e formano la popolazione attraverso validi strumenti digitali. Dato che il territorio d’azione della maggior parte delle nostre attività si è progressivamente spostato online è giunta l’ora di sfruttare questa quarantena per conoscerlo meglio e viverlo nel pieno delle sue potenzialità.
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