Nuovo primato per i vini bianchi italiani

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Il vino bianco fermo italiano, con un valore di 1,287 miliardi di euro l'anno, è il più venduto al mondo e supera la Francia (al secondo posto con 1,276 miliardi di euro).

Secondo il rapporto di Wine Monitor seguono: la Nuova Zelanda (688 milioni), la Spagna (323 milioni), la Germania (317 mln).

Negli ultimi 5 anni i bianchi fermi italiani sono cresciuti nell'export del 26% contro i +16% dei rossi (che sono la tipologia più consumata al mondo con circa il 55% dei volumi totali). Balzo netto dell’export di bollicine con il +88%.

Stati Uniti (36,6%), Germania (16,5%) e Regno Unito (14,2%) sono i 3 principali buyer su cui si concentrano i due terzi delle vendite del bianco Made in Italy.

Il bianco piace in modo trasversale alle giovani generazioni e anche alle donne. In prospettiva, secondo il report, sono notevoli le opportunità di crescita per i vini bianchi autoctoni e per i biologici.

Nel consumo "fuori casa" i bianchi fermi battono i rossi anche in Italia, risultando i più consumati al ristorante e secondi solo alle bollicine nei wine bar, con i rossi che restano leader nei consumi casalinghi.

Il libro “Wine Marketing 2018 - Scenari, mercati internazionali e competitività del vino italiano” a cura di Nomisma Wine Monitor analizza l’export di vino italiano nell’ultimo decennio (cresciuto del 69%). Una performance superiore a quanto messo a segno dai vini francesi nello stesso periodo (+33%), ma inferiore a quella dei vini neozelandesi (+160%).

Il vino italiano negli ultimi anni è stato protagonista di importanti conquiste:

  • la riduzione dell’export di vino sfuso (-15% a volumi)
  • l’esplosione delle esportazioni italiane, in particolare di Prosecco (l’Italia contribuisce al 23% di tutto l’export mondiale in valore degli spumanti, contro il 10% detenuto nel 2007)

I vini rossi fermi continuano comunque a rappresentare l’architrave del nostro export con un’incidenza del 40%.

Secondo la Coldiretti le misure neoprotezionistiche di Trump non si fanno ancora sentire sul vino e gli Usa si confermano il primo cliente anche nel 2018, con una crescita del 18% dei consumi di vino Made in Italy, seguiti dalla Germania dove l’aumento è del 12%, e dal Regno Unito.

Ottimi risultati si registrano anche in Francia (+14%), dove gli acquisti di vino italiano sono praticamente raddoppiati nel giro degli ultimi 10 anni, nonché sul mercato cinese (+16%) e su quello russo (+9%), nonostante le sanzioni continuino a penalizzare gravemente l’agroalimentare tricolore.

In generale si sta realizzando un riposizionamento globale della produzione tricolore che diminuisce in quantità, ma aumenta in qualità con oltre il 70% dedicata a vini DOCG, DOC e IGT con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento per i vini da tavola.