È stata un’esperienza indimenticabile che mi ha arricchita non solo da un punto di vista umano, ma anche culturale; ha aperto la mia visione del mondo portandomi a ragionare su aspetti e concetti di esso che non conoscevo, o sui quali non mi ero mai soffermata a ragionare, come quello di italicità.
Per spiegarvi al meglio il significato di questa parola non posso che far riferimento agli insegnamenti di Piero Bassetti, ideatore e promotore di questa nuova espressione:
“Italicità è quel sentimento condiviso, quel modo di relazionarsi con il mondo, di dare significato al mondo”
Una definizione che va ben oltre il principio di territorialità, di sangue o di lingua; gli italici non sono solo i parlanti italiano e sono decisamente molti di più dei 6 milioni di abitanti su suolo italiano. Ad oggi, infatti, si contano circa 250 milioni di persone che condividono questo sentimento di italianità e che hanno un qualche legame con il Paese, anche se, talvolta, in Italia non ci sono mai stati. Gli italici parlano lingue diverse, hanno nazionalità diverse, così come culture differenti e sono sparsi per il mondo. Quello di italicità, tuttavia, è un concetto che non può limitarsi ad essere spiegato con numeri o definizioni teoriche. È per questo che ho deciso di raccontarvelo direttamente tramite le storie e le esperienze di chi questo sentimento lo vive in prima persona e lo coltiva ogni giorno con consapevolezza.
Tappa per tappa andremo a scoprire l’italianità nei Balcani, che ho girato per mesi in lungo e in largo, e in Olanda, dove attualmente vivo e lavoro.
Siete pronti?