Museo Meina: un viaggio tra natura e multimedialità

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Nello storico complesso del Parco dello Chalet di Villa Faraggiana, sul Lago Maggiore, è possibile immergersi in un viaggio interattivo 4D nella storia con il percorso “iMago”. 

Un viaggio tra natura, bellezze architettoniche ed esperienze multimediali innovative. Questa è la proposta del Museo Meina, cultural park localizzato nel complesso del Parco dello Chalet di Villa Faraggiana sul Lago Maggiore. L'ambiente presenta diverse strutture storiche risalenti all’Ottocento e da pochi anni riaperte al pubblico e rese fruibili grazie all’intervento della Fondazione UniversiCà, ente no-profit che coinvolge e impiega stabilmente nelle sue attività un team di giovani under 35. Il primo impatto è con le Antiche Serre del Museo Meina, vivai di unicità architettonica, aperti di nuovo al pubblico dopo 60 anni di abbandono. Al loro interno è possibile ammirare un’esposizione di specie botaniche locali ed esotiche contornate da preziose opere d'arte e da una mostra su farfalle e insetti del territorio.

Ad arricchiere l'esperienza c'è lo Chalet-museo, edificio liberty di pregio architettonico che ospita “IMAGO” un innovativo viaggio multimediale in 4D.

«Il percorso digitale IMAGO – racconta il direttore Gianni Dal Bello - è frutto di un lungo lavoro iniziato nel 2019. Dopo una fase di ricerca e di creazione dei contenuti, le sale dello Chalet-museo si sono trasformate, grazie alle nuove tecnologie, in un percorso emozionale che consente di viaggiare nel tempo. Nelle diverse sale si ricrea un mondo immaginario nel quale è possibile incontrare grandi personaggi della storia, rivivere avvenimenti e scoperte epocali tra divertissement, semplicità e contenuti culturali».L’allestimento presenta forti elementi di innovazione e ingegno tecnologico: proiezioni panoramiche, ologrammi, effetti tridimensionali, esperienze multisensoriali e domotica. 

Il Museo Meina si presente come un progetto fortemente ispirato ai valori italici, sa infatti coniugare l'illustre passato storico della famiglia Faraggiana, che costruì gli spazi, con le ultime tecnologie del momento. 

I Faraggiana furono un grande riferimento per la vita economico-sociale dell’epoca. Uno dei tratti più carattersitici della famiglia era la passione per la ricerca e l'esplorazione (elemento valoriale tipicamente italico). Alessandro Faraggiana era membro della Società Geografica e Catherine era figlia del noto esploratore Ugo Ferrandi. Nel grande parco soggiornavano animali esotici che in seguito alla loro dipartita venivano tassidermizzati ed esposti nello chalet-museo privato, che un tempo ospitava anche trofei di caccia frutto dei safari di esplorazione dei membri della famiglia compivano. 

«Oggi il Museo Meina – conclude il direttore Dal Bello – rivive nel pieno rispetto delle intenzioni originarie dei Faraggiana. Dopo gli interventi di recupero messi in atto dalla nostra Fondazione che hanno restituito buona parte del complesso alla collettività, e con l’impiego delle nuove tecnologie, siamo in grado di narrare quella storia e quella passione per i viaggi e le scoperte, portandola alle nuove generazioni con linguaggi innovativi».

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.museomeina.it