Un nuovo turismo nei fondali del Mediterraneo

La 23esima edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, prevista dal 19 al 22 novembre, ha come obbiettivo primario la creazione di una rete degli "Itinerari Culturali dei siti sommersi del Mediterraneo", che comprenda Campania, Puglia, Sicilia, Egitto, Grecia e Israele attraverso i loro siti sommersi.

Il progetto propone una nuova interconnessione tra diversi siti culturali sommersi.  Un filo rosso metaforico legherà le diverse culture e i diversi paesi che sono immersi nel Mar Mediterraneo, dando vita ad itinerario inedito capace di trasportare il visitatore dal Parco Archeologico dei Campi Flegrei alle Tremiti, dal sito archeologico di Ustica-Egadi-Pantelleria ad Alessandria d'Egitto, per poi passare per Pavlopetri e Caesarea Marittima.

“Il turismo subacqueo rappresenta una risorsa chiave per il turismo responsabile e lo sviluppo sostenibile, rispondendo alle attività e ai progetti innovativi richiesti dal Consiglio d'Europa nel quadro dei cinque settori d'azione prioritari, strategici per lo sviluppo locale e la valenza culturale dei territori: cooperazione in materia di ricerca e sviluppo; valorizzazione della memoria, della storia e del patrimonio europeo; scambi culturali e educativi per i giovani europei; pratiche artistiche e culturali contemporanee; turismo culturale e sviluppo culturale sostenibile" - dichiarano i rappresentanti della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.

Questo nuovo filone turistico incarna a pieno alcuni dei valori alla base della civilizzazione italica.  Attenzione alla sostenibilità e innovazione tecnologica sono infatti i nuclei pulsanti alla base del progetto.

Il turismo subacqueo è sostenibile perché attento al fragile ecosistema marino. Il deterioramento della bellezza di alcune aree implica la cessazione delle attività turistiche molto più in fretta di quanto avviene sulla terra. Il turismo archeologico mediterraneo si affianca ad un sistema turistico locale capace di gestire e tutelare gli ambienti e i territori fragili. Il turismo subacqueo è sì una pratica naturalistica ma anche una pratica tecnologica, perché necessita di una serie di apparecchiature, di conoscenze e implica un rapporto con l’ambiente, che è sempre mediato dalla tecnica.  Tra le prospettive future del turismo subacqueo si può intravedere una forte contaminazione tra natura e tecnologia avanzata. Un esempio? Presto si potrebbero realizzare dei tour subacquei in realtà aumentata restando sulla terra ferma.

Italici del mondo, pronti a scoprire le meraviglie nascoste del Mediterraneo?