Transizione ecologica, transizione italica

Per gli Italici il tema ambientale risulta essere di fondamentale importanza. Il ruolo dell’ ambiente è fondamentale per la sopravvivenza del genere umano e per il miglioramento della nostra vita sulla Terra. La Natura è il supporto primario di cui non possiamo fare a meno e che è necessario conservare e tutelare con ogni sforzo.

Transizione ecologica, transizione italica

Deforestazione, scioglimento dei ghiacciai e cambiamenti climatici stanno aggravando la situazione del pianeta. Il riscaldamento globale genera estremizzazione del clima con eventi atmosferici violentissimi, siccità, incendi, esplosione della povertà e delle crisi economiche nei paesi del Terzo Mondo. Lo scioglimento dei ghiacciai, che prima sembrava fantascienza, adesso è una drammatica realtà. Il cambiamento repentino, radicale del clima del pianeta, rischia di portare all’ estinzione migliaia di specie animali e vegetali e dimettere a serio rischio la stessa esistenza del genere umano.
L’Ecologia Integrale è la chiave per leggere il mondo e la pandemia.
D’altro canto la crisi ambientale porta con se’ inevitabilmente la crisi sociale: si può certamente parlare di una complessa crisi “socio-ambientale” , per rispondere alla quale serve un approccio integrale, al fine di combattere la povertà e al tempo stesso prendersi cura della natura. In Italia l’Ambiente è matrice identitaria, paesaggi di grande bellezza dove sono incastonati monumenti, giardini, grandi alberi, foreste, meravigliose vedute: è questo il nostro preziosissimo patrimonio. L’Italia è uno scrigno di ricco di natura con  parchi nazionali, aree protette, parchi regionali, con un alto tasso di naturalità. La biodiversità e gli ecosistemi sani sono fondamentali per il miglioramento della nostra salute, rinvigoriscono il nostro benessere fisico, mentale e sociale e sono anche importanti per rilanciare l’economia di interi territori.
E l’Italia, laddove ci sono le radici identitarie degli Italici, c’è il più alto tasso di biodiversità in Europa. Abbiamo 5.600 specie vegetali, pari al 50% delle specie europee, e oltre 57.000 specie animali, ovvero il 30% di quelle presenti nell’ intero continente. Una ricchezza che si concentra in una superficie pari ad un trentesimo di quella europea. Le aree protette sono per il nostro Paese, un vero tesoro.
A livello globale la biodiversità è sempre più a rischio. Il combinato disposto tra l’avanzamento dei cambiamenti climatici ed il declino delle varietà delle specie in natura porta ad un collasso del sistema di produzione alimentare, diventando una minaccia per l’approvvigionamento di cibo di milioni di individui.
E’ fondamentale tutelare l’intero sistema complesso ed interconnesso nel quale viviamo, tra specie animali e vegetali , specie selvatiche allevate o seminate dall’uomo.
Anche in questo ambito l’Italia risulta essere un virtuoso esempio positivo: contrariamente a quanto accade nel resto del mondo, il nostro Belpaese può contare su un’altissima diversità agroalimentare, con numerosissime specie vegetali ed animali, bene comune per l’intera collettività e patrimonio da preservare e valorizzare. Dunque l’Italia è un prezioso scrigno non solo di diversità ambientale ma anche di diversità agroalimentare. La crisi ambientale ci fa comprendere che la diversità è ricchezza.
Noi Italici dobbiamo lavorare affinchè la transizione ecologica si attui attraverso una transizione “italica” che trovi la sua centralità nel Mediterraneo e nell’Europa, cuore pulsante dello scenario geoeconomico internazionale. La Transizione Ecologica “Italica” deve attuarsi attraverso la valorizzazione della diversità, trovando soluzioni utili a porre fine a quell’economia dello scarto che distrugge la ricchezza e la bellezza del nostro pianeta fatta di biodiversità, non solo ambientali, ma anche umane. E’ necessario promuovere un’ economia volta a tutelare le tipicità, salvaguardando anche la sorte di tanti piccoli produttori agricoli
rovinati dal mercato mondiale, che impone prezzi artificiosamente bassi.
A Noi, Italici, consapevoli portatori del valore della “diversità”, spetta il compito di valorizzare la dimensione glocal del mondo: l’ecologia integrale si attua attraverso un giusto equilibrio tra dimensione
globale e dimensione locale”

 

 

*Pierlisa Di Felice, laureata in Scienze Biologiche, Socia Fondatrice di “Svegliamoci Italici”. Dal 2009 è Direttore della Riserva Naturale Guidata Sorgenti del Pescara; membro del Consiglio Direttivo del Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga; coordinatore dell’organizzazione regionale “Pro Natura Abruzzo”, vice Presidente della Federazione Nazionale “Pro Natura” e responsabile per la stessa del settore Biodiversita’, Aree protette, SIC, ZPS e PAC.

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