La rete italica. Idee per un Commonwealth

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"La rete Italica" documenta l'evoluzione del concetto di Italicità seguendo coloro che hanno contribuito a far crescere la consapevolezza dell’opportunità di riconoscersi come italici.

Attraverso le testimonianze e gli interventi di intellettuali e accademici prende forma una tesi sull'italicità come grande community glocal, identità ibrida e transnazionale, business community e anche bacino culturale e antropologico cui attingere per immaginare un nuovo ruolo per i 250 milioni di italici sparsi nel mondo, che sempre di più vanno aggregandosi secondo logiche di civilizzazione.

Il libro, nato da un'idea di Niccolò d'Aquino, aggiorna la prima edizione "La Rete Italica" (Italic Digital Editions, 2014) e raccogliere gli interventi di: Alberto Abruzzese, Piero Bassetti, Otto Bitjoka, Giampiero Bordino, Davide Cadeddu, Tatiana Crivelli, Paolo Fabbri, Fabio Finotti, Riccardo Giumelli, Mauro Magatti, Mario Martinelli, Sergio Mattarella, Vittorio Emanuele Parsi, Carlo Petrini, Remigio Ratti, Andrea Riccardi, Stefano Rolando, GianPaolo Salvini S.J, padre Luciano Segafreddo, Maddalena Tirabassi, Veronica Trevisan, Massimo Vedovelli.

«Gli italici possono e devono svegliarsi al loro ruolo globale, riconoscendosi come una grande comunità globale, interconnessa al suo interno da un "comune sentire" molto più che da una comune appartenenza etnico-linguistica e nazionale. Gli italici hanno cittadinanze diverse, vivono in Paesi e società distanti tra loro, culturalmente e geograficamente. Parlano lingue diverse. Ma sentono in modo simile. Questo comune sentire è l'italicità»

ll testo è disponibile nel sito dell'editore Italic Digital Editions.