Valentina Calzavara e Daniele Ferrazza, autori del volume "Diversi da prima", provano ad immaginare il futuro post pandemia insieme ad alcuni dei protagonisti del nostro Paese, capaci di indicare una prospettiva.
Con il volume “Diversi da prima. Conversazioni per il dopo-COVID” (Helvetia Editrice) scritto a quattro mani, gli autori indagano sul futuro dell’Europa, delle relazioni interpersonali, della scienza e della ricerca, della spiritualità, della politica, del lavoro. Trascorso il tempo della sospensione, che ha messo e sta mettendo a dura prova le nostre vite, le imprese e le comunità, come si può trasformare il domani in un’opportunità di crescita per tutti? Quale può essere il ruolo dei giovani nel disegnarlo? E con quali strumenti?
Il volume, sapientemente presentato da Dacia Maraini, consiste in una raccolta di conversazioni con personaggi del calibro di Paolo Cognetti, Silvio Garattini, Marco Bentivogli, Pippo Baudo, monsignor Vincenzo Paglia, Sara Simeoni, Silvia Costa, Alessandra Graziottin, Roberto Ferrucci.
La conferenza si terrà l’11 febbraio alle ore 18.30; si svolgerà in lingua italiana e potrà essere seguita sulla piattaforma Zoom. Per partecipare basterà registrarsi a questo ink.
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Chi sono gli autori?
Valentina Calzavara scrive per i quotidiani veneti del Gruppo GEDI in particolare La Tribuna di Treviso. Per Grazia ha documentato il Nicaragua. I suoi servizi sono stati pubblicati da diverse testate cartacee e online tra le quali: La Repubblica, La Stampa, Il Giornale, Gli Occhi della Guerra-Inside Over. Nel 2017 ha vinto il “Premio internazionale di giornalismo Cristiana Matano” a Lampedusa.
Daniele Ferrazza è capocronista alla Nuova Venezia. Ha collaborato con Affari & Finanza di Repubblica e il Venerdì. È stato assessore alla cultura e sindaco di Asolo. Ha pubblicato, su Nordesteuropa.it, una serie di reportage sulle principali arterie delle Venezie, da cui è nato il libro Statale undici: le strade che hanno fatto il Nordest (Marsilio). Nel 2013 ha vinto la targa del Presidente della Repubblica al “Premio cronista dell’anno”.